Arriva il Viagra che tira su anche la pelle

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  1. filagna
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    Arriva il Viagra che tira su anche la pelle
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    Chi l'avrebbe detto che il Viagra sarebbe finito un giorno dentro ai preziosi barattoli di una crema antiage per signore dalla pelle matura? Eppure è successo. A realizzarlo è stata la Lancôme, leader mondiale del settore cosmetico. Partendo dalle ricerche del Nobel per la medicina Louis J. Ignarro, professore di farmacologia clinica e molecolare alla Medical school di Los Angeles, e passando attraverso gli studi sull'ossido nitrico (ossia la molecola base del Viagra responsabile dell'erezione), la Lancôme ha ideato Absolue, trattamento cosmetico high tech che comprende sei prodotti e, grazie all'associazione di tre potenti attivi naturali, ristruttura e ritonifica la pelle secondo i medesimi meccanismi che governano la famosa pillola blu.

    Dopo un debutto, a settembre, sul mercato asiatico (a Tokyo le vendite hanno raggiunto il ritmo di un barattolo ogni 4 secondi), in questi giorni l'Absolue si appresta a ricevere il suo battesimo nell'altra parte del mondo. Con prenotazioni di acquisto che, in tutti i 165 paesi in cui la Lancôme è presente, sfiorano già le cifre di un nuovo boom annunciato.

    Rughe addio, insomma. Con prodotti innovativi e ad alta tecnologia in grado di trattare la pelle mimando gli effetti dermoplastici dei vari filler in commercio e perfino del bisturi estetico. E proprio la Lancôme sta per lanciarne tre: oltre all'Absolue, la crema antiage Morpholift che, assicura Véronique Delvigne, responsabile della comunicazione scientifica internazionale, «ristruttura l'architettura del viso agendo come un tirante su 25 mila punti strategici della pelle quasi alla stregua di un lifting». E, soprattutto, il resurface Peel, un kit per il peeling di uso domestico che nasce dalla collaborazione della Lancôme con 245 dermatologi di tutto il mondo (tra cui l'italiana Corinna Rigoni) e che la maison considera il suo fiore all'occhiello per il 2005. Perché, grazie alla sua particolare formulazione consente, a detta di Delvigne, «di raggiungere in appena quattro settimane la performance di un vero e proprio trattamento dermatologico al primo livello». Con tutti i vantaggi, anche economici (il kit costa 160 euro e vale per otto applicazioni), dell'home made.

    È questa l'ultima tendenza in ogni campo e soprattutto in quello dell'industria cosmetica. La quale, per produrre creme e trattamenti antiage sempre più sofisticati e all'avanguardia, investe ogni giorno di più nella ricerca scientifica e medica.
    La Lancôme, che pure impegna un team interno di oltre 2 mila ricercatori e tecnici di 30 diverse discipline scientifiche, si avvale, fra molti altri scienziati, «della collaborazione di due premi Nobel: oltre a Louis J. Ignarro, Jean Marie Lehn, premiato per la chimica», racconta a Panorama Luca Guillot Boschetti, direttore generale del marchio. Il quale sottolinea che «il gruppo riserva alla ricerca almeno il 3 per cento del fatturato annuo». In media, più o meno, con le altre aziende del settore, perché «è proprio su questo fronte che oggi si gioca e si vince la partita».

    Con un mercato globale di 95 miliardi di euro all'anno (e un tasso di crescita costante del 7 per cento), non si può certo dire che non ne valga la pena. Per questo l'industria cosmetica sforna a getto continuo prodotti che, come avviene in campo medico, da una parte combattono l'invecchiamento cutaneo e i fattori che lo provocano, dall'altra agiscono sulla prevenzione.
    Racconta a questo proposito Véronique Delvigne che, per testare l'efficacia in progress dei suoi trattamenti, la Lancôme si avvale dal 2002 di «un osservatorio permanente che, ogni anno, analizza nei minimi dettagli la pelle di 100 mila persone fra donne e uomini di razza bianca, nera e asiatica di età diverse e diverse latitudini e stili di vita».

    Un presidio a più fronti che va a integrare i test di laboratorio e consente alla maison francese non soltanto di creare prodotti personalizzati e su misura ma di modificarne in tempo reale la composizione non appena si rendesse necessario o, addirittura, di eliminarli e sostituirli con trattamenti più innovativi.
    Racconta Delvigne che «dietro la creazione di ogni nuovo prodotto, da Absolue a Morpholift, ci sono dieci anni di ricerca, due di lavoro per realizzare la formulazione chimica ad hoc e altri due ancora per preparare la documentazione legale necessaria prima di immetterlo sul mercato». Una strada lunga. Ma è anche da qui che passa il futuro di un beauty tech sempre più impegnato a vincere l'eterna sfida del tempo


    FONTE: Panorama.it
     
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  2. Drake93
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1 replies since 26/5/2005, 13:57   2138 views
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